Mobilità delle persone con disabilità
Una piattaforma europea a cui ogni comune può aderire per favorire la mobilità per tutti

Maurizio Massini
Dal 2012, con l’adozione del Contrassegno Unificato Disabili Europeo (CUDE), i comuni italiani si sono adeguati al modello comunitario, valido in tutti i Paesi dell’Unione Europea.
Questo contrassegno (di colore azzurro, con il simbolo internazionale della disabilità) consente di:
- usufruire delle aree di sosta riservate ai disabili;
- circolare nelle Zone a Traffico Limitato (ZTL) nei comuni che hanno aderito agli accordi di riconoscimento reciproco.
In pratica, non c’è un singolo accordo “nazionale” tra i comuni, ma l’adesione al CUDE fa sì che il contrassegno sia valido su tutto il territorio italiano ed europeo.
Cos'è la piattaforma CUDE?
Istituita dal Decreto ministeriale del 5 luglio 2021, si tratta di una banca dati nazionale che coordina la mobilità dei titolari del CUDE tra Comuni diversi. È attiva in forma sperimentale dal 23 maggio 2022 (Fonte: Il portale dell’automobilista).
Quando un Comune aderisce, riconosce automaticamente le targhe associate al CUDE, semplificando l’accesso in ZTL e l’uso di parcheggi riservati.
Vita da disabili
Le persone con disabilità vivono in un contesto fisico e culturale pensato e progettato senza tenere conto di esigenze specifiche non comuni. Pensare in modo inclusivo richiede di riferirsi sia alla maggioranza della popolazione che a piccoli gruppi con necessità specifiche.
Talvolta, è davvero difficile immaginare i bisogni e le difficoltà che incontreranno soggetti diversi da noi, in altri casi, le soluzioni sono già disponibili e bisogna solo attingere a best practice pronte all’uso o facilmente imitabili.
Ad esempio, può richiedere ingegno trovare una soluzione per ridurre le difficoltà che possono creare alcuni limiti fisici, mentali o sensoriali. La soluzione, in questi casi, richiede uno sforzo creativo e non è scontato che si giunga ad alleggerire la vita privata e quella lavorativa in presenza di limiti particolarmente severi.
In altri casi, tuttavia, esistono soluzioni pronte all’uso che vanno ricercate tra le pratiche esistenti o alle quali bisogna aderire nel caso ci vengano proposte. Pensiamo alle tante iniziative aziendali in tema di DE&I che negli ultimi anni sono state sperimentate e che, se messe a fattor comune, risulterebbero accessibili a tutte le aziende e ai loro lavoratori con disabilità.
Il CUDE è un progetto che facilità la vita privata e lavorativa di tutte le persone con una disabilità che ne ostacola gli spostamenti.
Il vantaggio offerto dal CUDE
Chi è in possesso del tagliando CUDE, può transitare gratuitamente nelle aree a traffico limitato, parcheggiare nei parcheggi dedicati e percorrere le corsie preferenziali dedicate ai taxi.
Si tratta quasi sempre di una facilitazione essenziale per ridurre i disagi che i limiti fisici, mentali o sensoriali impongono alle persone con disabilità.
Pigrizia, inefficienza e insensibilità
Questo paragrafo si occupa di un esempio lampante di progetto pronto all’uso, ma che non viene prontamente adottato in modo diffuso in favore delle persone con disabilità.
Il CUDE offre la possibilità ai comuni italiani di aderire alla piattaforma omonima, consentendo ai possessori del pass di beneficiare delle stesse opportunità su tutto il territorio nazionale. Infatti, i comuni che aderiscono, attingono alle targhe dei cittadini in possesso del tagliando CUDE rilasciato dal proprio comune di residenza.
La soluzione è pronta ma, nonostante ciò, ad oggi solo l’8% dei comuni italiani ha aderito alla piattaforma. Il risultato, per i cittadini col tagliando, consiste nel dover verificare se quando si spostano in un altro comune questo ha aderito o meno. In caso di non adesione, occorre evitare le ZTL e cercare percorsi alternativi e parcheggi lontani.
Facciamo un caloroso appello agli amministratori locali dei comuni che ancora non hanno aderito alla piattaforma CUDE: iscrivete il vostro comune, favorendo così il passaggio nelle ZTL del vostro territorio. Tutto ciò si tradurrà in un vantaggio per i cittadini del vostro comune quando si sposteranno a loro volta. Non siate pigri, siate efficienti e soprattutto mettetevi nei panni degli altri.
Come vi sentireste al posto loro?
Tra le necessità di ognuno di noi vi è quella di controllare l’ambiente e prevedere gli eventi futuri, con lo scopo di ridurre lo stato di tensione. Basti pensare alle previsioni del tempo, le condizioni del traffico o i preventivi di spesa che chiediamo per ottenere dei servizi. Non sempre, invece, ci rendiamo conto di attuare queste strategie in infinite altre occasioni nelle quali riusciamo a modulare il nostro comportamento in tempo reale grazie alla flessibilità che ci offrono le nostre condizioni di salute. L’ambiente, essendo progettato tenendo conto di individui omogenei per capacità di vedere, sentire, spostarsi, raggiungere con le proprie mani degli oggetti posti in alto o, in generale compiere azioni in un ambiente progettato ad hoc. Se la maggior parte degli individui fosse alta tre metri, i citofoni delle case sarebbero posti molto più in alto, divenendo irraggiungibili per persone come siamo noi oggi. Lo stesso varrebbe per le dimensioni delle case o delle automobili. L’essere umano ha costruito l’ambiente rendendolo accessibile e prevedibile a individui specifici e non a tutti.
Le azioni inclusive servono a portare piccole modifiche all’ambiente e a dotare i soggetti con disabilità a fruire del proprio ambiente utilizzando accorgimenti e strumenti che gli consentano di vivere adattandosi più facilmente al conteso. Il CUDE è uno dei tanti strumenti che aiutano la persona con disabilità a vivere meglio. Muoversi in automobile, alla guida o come passeggero, sapendo che potrà viaggiare con minori difficoltà è molto utile per ridurre le stress che si incontra in contesti nuovi e sconosciuti.
Le amministrazioni locali devono soltanto aderire alla piattaforma. Poco sforzo per un enorme risultato. Chi ha difficoltà di spostamento ringrazia e ricorda che disabili si diventa e che ogni passo in avanti è segno di civiltà e benessere per tutti.
Questione di diritti
È necessario creare condizioni favorevoli affinché le persone non vivano le proprie difficoltà con un peso psicologico eccessivo. Queste condizioni non vengono concesse dalla società, bensì rappresentano un diritto che spetta a tutti. I dirigenti, a qualsiasi livello operino, hanno il dovere di favorire i cittadini nell’esercizio dei propri diritti. La mancata adesione alla piattaforma CUDE genera cittadini di Serie A e di Serie B. Ad esempio, i cittadini di Reggio Emilia, comune che ha scelto di non aderire alla piattaforma, vedono limitati i propri diritti, per esempio a Milano. I cittadini milanesi con il tagliando CUDE non potranno usufruirne a Reggio Emilia, ma potranno farlo, ad esempio, a Pisa che è una delle città virtuose.
CUDE è una eccellente iniziativa a livello europeo che favorisce la mobilità nei comuni aderenti. Azzardiamo nell’affermare che iniziative così virtuose non dovrebbero sottostare alle capacità o incapacità di amministratori locali, ma essere leggi dello stato, così da non creare inutili discriminazioni.